14 ott 2019

21.10.19 omino71 x coMbo_0 @ GarageZero Gallery (Roma)


Dal 21 al 26 ottobre  opening 21 ottobre h. 19-22 gli altri giorni h.19-22 ven-sab 19-24 

Opere di : Ache77, Aesthetic Egoism, Aurum,  Alessia Babrow, BlackheartBoy, Buka, Nina Castle, Leonardo Crudi, C_Ska, Diamond, Valerio Di Benedetto, DirtBaku, Doublewhy, Roberto Dramis, Dresscodeguru, Eiknarf,  Elia 900, Espo, Eureka, Ex Voto, Daniele Fantozzi, Globo Isterico,  Gojo, Haterisk, Hazkj, Hoek, Hogre, Jah, JD Blackcap, Jesus Tifa Toro, Kiddo, Kocore, Koi, Krayon, Laika, Lilly Meraviglia, Luka, Lus57, Gabriele Mannarino, Mhet, Mouselephant, Mr. Klevra, Nemea, Noire75, Omino71, Omni Thauma, Perdigiorno,  Perdispetto, Pulpo, Qwerty, Setter, Solo, Spun, Stoker, Teddy Killer, Pino Volpino, Winston Smith VIII, Yest, Zeta, 11Tee. 

Negli ultimi anni Roma è diventata il luogo privilegiato di tutti quegli artisti che si riconoscono nell’area della cosiddetta Urban Art, una forma di arte visiva che interagendo con il tessuto urbano, sceglie lo spazio pubblico come luogo della comunicazione.  Da più di vent’anni, intere facciate di palazzi, treni e muri di periferia sono le superfici su cui gli spray dei graffitisti e le gigantesche immagini degli street artist hanno segnato il loro passaggio. Opere che, in molti casi, hanno rivoluzionato l’aspetto dei quartieri, pensiamo ai i 22 murales realizzati a Tor Marancia, la colossale lupa di Testaccio, i volti colorati dell’Ostiense, i murales della memoria al Quadraro Interventi sicuramente significativi non solo sul piano artistico, dell’estetica urbana, ma anche su quello socioeconomico nel quale hanno avuto un ruolo determinante nei progetti di riqualificazione del territorio,  

Tutto ciò ha destato per anni grande attenzione mediatica, ma all’ ombra di tanto clamore, un’altra forma d’arte di strada ha cominciato a diffondersi nella capitale. Sempre dal basso, fuori dal sistema dell’arte ufficiale, non autorizzata: è la poster art, una pratica di autentica creatività diffusa, spontanea, anarchica, fatta di immagini su carta e colla per attaccarle sul muro. Priva della monumentalità di certa 
street art o dell’aggressività e l’alone di mistero dei graffiti, la poster art non vuole imporsi sul territorio ma piuttosto confondersi con esso. La puoi scoprire dietro l’angolo di casa, su un palo della luce, in uno spazio pubblicitario, spesso sotto forma di un collage casuale di immagini e testi di autori diversi, in gergo chiamati “combo”, (diminutivo dell’inglese combination )  

Stensil, sticker e poster, realizzati con materiali economici, quasi sempre su supporto cartaceo, di piccole e medie dimensioni, dai primi anni 2000 veicolano mondi individuali che hanno come destinazione primaria quella di essere condivisi con il maggior numero di persone. Sono lavori realizzati in privato, a mano libera o con tecniche di stampa come la serigrafia, la xilografia, la stampa digitale, una modalità che permette agli autori di avere più tempo per la cura del dettaglio e la sperimentazione. Molti lavori presentano un’abilità tecnica e accuratezza tale che quasi contrasta con lo spirito “trasgressivo” di una pubblicazione senza pretese commerciali, effimera e non autorizzata. I messaggi corali che queste “combo” trasmettono sono assolutamente trasversali, dai temi più intimistici a quelli socialmente impegnati, alla leggerezza puramente decorativa, al non sense. In assoluta libertà creativa, senza gerarchie culturali e linguistiche, la ricerca si muove secondo una linea orizzontale che trae ispirazione da tutto ciò che emplicemente può diventare messaggio visivo: dall’arte colta o popolare, alle icone dei mass media, dal citazionismo classicheggiante all’iconografia dell’underground, le “subculture” Hip hop, Punk  

Nella poster art, i due percorsi che hanno caratterizzato fino ad oggi l’arte urbana, il graffitismo attento alle forme della lettera e la street art all’immagine, interagiscono in modo complementare, rafforzandosi l’un l’altro, in un gioco di reciproche influenze. Ma è l’effetto di insieme a dare una forza espressiva specifica di questa nuova forma d’arte. La combo, accostamento su una superficie di una moltitudine di lavori, eterogenei per stile e contenuti, suggerisce un concetto diverso dell’essere artista e dell’opera d’arte. Quasi che la “combo” sia una super opera che trascende le singole personalità superandone i confini, per collocarsi in una dimensione in continuo divenire. Il deterioramento ambientale delle immagini, specie quelle fatte su carta, ne modifica i colori, ne cancella le parti, le trasforma riducendole a tracce che, come elementi di memoria, dialogheranno con nuove immagini fresche di colla. Un processo vitale di distruzione e creazione continuo nel quale è spesso coinvolto anche il passante che interagisce strappando, scrivendo o incollando qualcosa. La poster art, come la vita ha una vocazione effimera, dove il tempo che conta è il presente. 

È nei primi anni del 2000 che cominciano ad apparire sui pali e i cartelli stradali di Roma i primi stickers, piccoli adesivi con immagini essenziali di impatto immediato. Il contagio di questa pratica artistica è stato rapido e diffuso. Una vera proliferazione tra tanti giovani artisti e appassionati che hanno iniziato anche a scambiarsi gli stickers tra loro, alimentando quel sentimento di appartenenza ad una comunità tipico dell’arte di strada. Non c’è voluto molto per passare dagli stickers ai disegni su carta, i posters.. Con lo stesso spirito di gruppo e contaminandosi l’uno con l’altro, i loro lavori sono apparsi sui muri di quartieri non casuali come Trastevere, Pigneto, Ostiense, Torpignattara, contesti urbani vivaci, ricchi di fermenti socioculturali, luoghi di trasformazione. Come per gli stickers, l’uso del poster si è diffuso velocemente. Considerata dal grosso pubblico meno invasiva, più tollerata, con i suoi costi di produzione bassi e la rapidità tecnica di inserimento nel contesto urbano, la poster art ha riscosso subito un notevole interesse e non solo degli addetti ai lavori, ma soprattutto da un pubblico giovane ed eterogeneo, a dimostrazione della sua vocazione popolare e trasversale. 

Come spesso è accaduto in passato per ogni arte indipendente e underground, i centri sociali romani e gli spazi occupati, hanno avuto un ruolo determinante nel sostenere e valorizzare la nuova tendenza dell’arte di strada.  Fondamentali sono state le tre edizioni di “Inernational Poster Art” presso “ESC Atelier” iniziate nel 2006. Altri eventi importanti sono le edizioni dal 2008 di “Stick my World” al “Circolo degli Artisti”, tra il 2012 e il 2014 quelli organizzati negli spazi dei cinema occupati Prenestre e Volturno. E ancora “World Wide Wall” al Villaggio Globale e “Strike the Street” presso il centro sociale “Strike Spa” nel 2018. Manifestazioni tutte autogestite, in alcuni casi, proposte e organizzate dagli stessi artisti. 

 Anche Garage Zero Gallery, lo spazio espositivo autogestito nel quartiere Quadraro, vuole contribuire alla conoscenza della poster art, in particolare quella romana, con una mostra allestita in occasione di Rome Art Week, la settimana dell’arte contemporanea che si svolgerà dal 21 al 26 ottobre 2019.  COMBO_Ø la mostra curata da Tracey Miniaci e Vito Lella espone le opere personali e collettive di 60 artisti per la maggior parte romani.  La call, rivolta esclusivamente a chi, con pennellessa e colla in zaino, pubblica le proprie immagini sui muri, ha visto l’adesione di quasi tutti gli artisti che animano la scena romana. Dai nomi storici iniziatori della tendenza, Collettivo 900, Diamond, Ex Voto, Hogre, Mr. Klevra, Omino71 ai giovanissimi, senza distinguo e gerarchie di qualunque genere, convinti che il principio della contaminazione sia fondamentale per ogni evoluzione, specie per quella artistica. 

L’idea di fondo della mostra è raccogliere in un unico spazio il linguaggio personale di ogni autore o gruppo, per un confronto che sia utile alla conoscenza delle tendenze che animano quest’arte e di stimolo per la ricerca creativa individuale.  

Lo spazio della galleria è stato diviso tra gli artisti in modo tale da poterli identificare facilmente, rendendo così più leggibile il confronto tra i differenti linguaggi. In linea di massima ogni artista ha avuto a disposizione un determinato spazio entro cui esporre una o più opere. Queste sono costituite da un supporto rigido, un pannello, sul quale l’artista ha incollato più lavori, spesso con forme sagomate, oppure da un unico lavoro su carta. Nell’allestimento si è tenuto conto di questa differenza collocando le due tipologie in aree distinte. 

Ogni giorno durante gli orari di apertura della mostra, chiunque, artisti e pubblico, senza distinzioni di sorta potranno partecipare in modo assolutamente autonomo alla creazione di una combo su un supporto predisposto in galleria; la colla e i pennelli sono disponibili sul posto. Anche chi non risiede a Roma o in Italia può partecipare spedendo i propri poster che saranno incollati dal personale della galleria. Per informazioni sulla spedizione scrivere a tracey.miniaci@gmail.com 

COMBO_Ø è una delle tante iniziative organizzate da Garage Zero Gallery che dal 2011 prosegue il suo progetto di diffondere l’arte contemporanea nelle periferie. Senza alcun fine di lucro, totalmente autogestita, la galleria programma la sua attività su scelte che tengono conto non solo della qualità estetica ma anche di quella etica, dove questa è intesa come autenticità di valori nel rapporto tra opera d’arte, autore e pubblico. Una qualità necessaria affinché l’arte assolva alle sue funzioni più profonde, di nutrimento dell’animo umano e di trasformazione culturale della società.